1 APRILE 1851 * ARRIVANO I FRANCOBOLLI


La posta viaggiava a pieno regime con le proprie regole e le proprie consuetudini in quel mitico giorno del 1 Aprile 1851 (giorno dell'emissione dei francobolli di Toscana), tutto scorreva regolare come possiamo vedere da queste tre lettere con i loro assodati segni di tassa convenzionale tipici delle corrispondenze dell'epoca.


dal Regno di Sardegna


1 Aprile 1851 * Lettera dagli Stati Sardi per la Toscana da Sarzana per Lucca,2 decimi(20 cent) in partenza, tassata per 6 crazie in arrivo


E dalla Toscana per l'interno


1 Aprile 1851 * Lettera da Firenze a Borgo S. Lorenzo in franchigia



1 Aprile 1851 * Lettera da Livorno a Lucca, PD Porto a destino, pagate in partenza le 2 crazie necessarie all'inoltro.



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Con il 1 Aprile 1851, si iniziarono ad utilizzare i francobolli approvvigionati per l'innovativo scopo della francatura delle lettere, il soggetto scelto per quelli toscani fu il Marzocco, leone dell' Etruria sovrastato dalla corona Granducale, il francobollo, un rettangolino di carta di circa 19 per 22,5 mm di altezza con in basso alla base l'indicazione del valore e perimetralmente al Marzocco, la dicitura FRANCOBOLLO POSTALE  TOSCANO sui tre lati rimanenti.


Particolare di quella che era la parte mobile 


Il tassello orizzontale inferiore era mobile in modo tale che poteva essere sostituito prima della stampa per poter variare il valore del francobollo.


Vennero emessi inizialmente cinque valori:


1 SOLDO di colore giallo limone

2 SOLDI di colore scarlatto chiaro

2 CRAZIE di colore azzurro grigio

4 CRAZIE di colore verde scuro

6 CRAZIE di colore indaco


Il foglio completo comprendeva 240 esemplari, un rettangolo di carta da 16 esemplari orizzontali per 15 verticali, divisi in tre gruppi da 5 file verticali di 80 tramite un interspazio orizzontale di spaziatura più spessa per permetterne la successiva separazione, che avveniva sicuramente per un motivo di praticità, eseguiti su carta filigranata che mostra 12 corone leggermente differenti tra loro intervallate da più linee orizzontali e da unica linea verticale che divide le tre file di 4 corone.

Disegno della filigrana adottata a corone e linee del '51



Successivamente dal 1 Luglio 1851 vennero emessi e integrati altri due valori:


1 CRAZIA di colore carminio

9 CRAZIE di colore viola bruno


Mi è sempre risultato strano (cosa notata anche da autori precedenti) il motivo della mancata emissione di questi due francobolli dall'Aprile insieme agli altri valori, anche perché fondamentali per la composizione dell'affrancatura in base alle tariffe in vigore all'epoca.



Più di un anno dopo, il 1 Settembre 1852:

1 QUATTRINO di colore nero


Il  1 Novembre 1852, l'alto valore:

60 CRAZIE di colore rosso scarlatto


Rintracciare lettere con francobolli usati nei primi mesi d'uso non è affatto facile,  perché questo nuovo sistema di spedizione era un' innovazione importante e doveva prendere campo gradatamente. Le Direzioni Postali Principali avevano già i francobolli fin dai primi giorni mentre i centri minori probabilmente iniziarono ad usarli dai mesi successivi.


L'utilizzo dei francobolli nell' Aprile 51 è decisamente raro e molto difficile da rinvenire specie su documento completo, in anni da collezionista sono riuscito a reperire solo poche lettere usate in questo periodo.

5 APRILE 1851
Primi giorni d'uso dei francobolli di Toscana

Lettera da Firenze per Trento (Lombardo Veneto) in  tariffa perla III distanza di Lega da 6 crazie affrancata con esemplare azzurro scuro su azzurro (Sass.7c) annullato col muto a ragno , datario  a corredo con cerchio a banderuola, al verso transiti da Verona del giorno 7 e Trento del 8 c.m.

Trattasi di lettera molto interessante,  faceva parte della Collezione dell'amico Piero Pantani che purtroppo ci ha lasciato prematuramente (persona semplice, veramente esperta che con l'acquisizione delle lettere più importanti della Collezione Bargagli Petrucci aveva creato certamente la migliore Collezione esistente sugli Annullamenti di Toscana, poi venduta tramite le Aste Filateliche Santachiara all'inizio degli anni 2000); me l'ha mostrata in uno dei nostri incontri a S. Croce, spiegandomi che costituisce la seconda data d'uso conosciuta dei marzocchi su documento, più antica di quella c'è solo la famosissima primo giorno sempre da 6 crazie (immagine che allego dal Catalogo Sassone) entrambe scritte dalla solita persona, il direttore di un giornale fiorentino dell'epoca.

Lettera primo giorno di Toscana


*


1851 * LE CARTE PRIMITIVE ( su azzurro )

Sono stati scritti articoli a non finire da molti studiosi e collezionisti sulle caratteristiche essenziali dei francobolli di Toscana; consiglio a chi vuole iniziare a collezionare  e studiare questi magnifici francobolli  di avere ben chiari alcuni concetti primordiali essenziali, relativi alla carta e alle stampe, che vi illustrerò.



Schema delle carte azzurre della filigrana corone, che vanno dai colori cupi, ai vivaci e agli smorti.
 I francobolli stampati su queste carte presentano caratteristiche per le quali vanno inquadrati senza ombra di dubbio nei francobolli cosiddetti " su azzurro ".

Molti testi riportano le tecniche di fabbricazione della carta e citano in sostanza, che inizialmente i fogli di carta completati e pronti per la stampa dei francobolli venivano immersi in soluzioni di colorante azzurro, quasi sicuramente per conferire una volta stampati un carattere di regalità ed eleganza, il colore azzurro era considerato all'epoca un colore nobile, sobrio, raffinato, utilizzato comunemente anche per le carte private delle corrispondenze.



Esemplare da 2 crazie appartenente alla prime tirature,
Evidente la raffinatezza di stampa  con tutti i particolari  ben visibili , il tratteggio dei punti più delicati come dorso del leone, le perline d'angolo sui quattro ornati, e i particolari della corona, 
 non si rintracciano facilmente esemplari con queste caratteristiche ben delineate.


Particolare delle perline della corona


Riconosco che il risultato finale ottenuto è stato veramente gradevole centrando a pieno quello che penso sia stato l'obiettivo da voler raggiungere inizialmente, infatti se rintracci esemplari di qualità e di conservazione eccelsa che sono arrivati ad oggi in condizioni pressoché intatte ti rendi conto della bellezza di questi straordinari francobolli.


Ad essere precisi non ci è noto sapere con scrupolosa esattezza se il procedimento di  colorazione della carta avvenisse per immersione o se il colorante azzurro era apposto nell'amalgama primordiale della pasta della carta, ad ogni modo questo procedimento manuale ripetuto nel tempo non ha chiaramente creato un unico omogeneo, ripetibile, colore della carta, ma le tonalità di colore che ne sono derivate sono state molteplici in quanto realizzate manualmente e ad intervalli diversi. Bisogna porsi nella consapevolezza che i primi francobolli catalogati e cosiddetti per convenzione "su azzurro", si possono presentare in  svariate tonalità, da toni decisi fino a più neutri, comunque sostanzialmente inconfondibili che possono variare dal  tipico azzurro scuro, ai colori azzurri vivaci ed infine azzurri grigiastri, questa rappresenta a mio avviso anche la giusta progressione in termine di apparizione nel tempo, concordo in pieno con quanto scritto da Amedeo Palmieri nel 1972 nel trafiletto sottostante.

Citazione di Amedeo Palmieri, Il Bollettino Filatelico d'Italia- Firenze 1972

Allego un immagine di lettera con una coppia da 1 CRAZIA su carta azzurro eccezionalmente vivace, applicata su un documento di colore giallo abbastanza insolito per la corrispondenza di quei tempi, che conferisce all'insieme un aspetto a mio avviso decisamente gradevole.


28 AGO 1852 * Lettera da Pescia a Firenze affrancata in tariffa di primo porto da 2 CRAZIE con coppia da 1 CRAZIA carminio su azzurro intenso (Sass.4b), annullati coi consueti tratti di penna ad X usati spesso da quell'Ufficio Postale, PD e dicitura di Franca a giustificare l'inoltro pagato interamente fino a destino, bella anche la calligrafia dello scrivente che non guasta.

Nonostante ciò rimane chiaro che con l'acquisizione di una certa padronanza dell'argomento i francobolli cosiddetti su azzurro non sono confondibili con i francobolli stampati successivamente su carte grigio azzurrate e poi su grigio. Presentano caratteristiche diverse anche relative alla stampa della vignetta, con colori belli carichi e tipici del primo periodo, queste prime forniture si individuano anche grazie e in concomitanza dalla lettura delle date di utilizzo, quando visibili e dalla tipologia degli annullamenti a disposizione e tipici di quel tempo.


Un esempio di un esemplare su carta intermedia grigio azzurro in affrancatura con un francobollo su azzurro veramente intenso, l'eccezionale conservazione del frammento conferisce un aspetto veramente gradevole

Possiamo affermare che i francobolli chiamati per convenzione su carta azzurra vengono usati principalmente nel periodo tra l'emissione della serie nell'Aprile '51 e generalmente fino a tutto il 1853, casi particolari a parte.

Dalla metà di quell'anno, si cominciano ad intravedere francobolli con caratteristiche diverse per coloritura e stampa, realizzati su carte grigio azzurro considerate intermedie e con colori di stampa più tenui.

Bisogna precisare una particolare distinzione relativa al primo periodo, nei primi anni di fornitura dei francobolli, tra le carte provviste per la stampa  se ne riscontra una con  tonalità non in azzurro come di consuetudine, ma in una sorta di grigio smorto, abbastanza difficile da riconoscere, anzi questa tipicità per certi versi confonde lo studioso con le carte successive, ovvero quelle nelle tonalità del grigio tipiche  del periodo susseguente.

(vedi un esempio di tale carta nella figura soprastante delle carte evidenziata con punto in blu) 

Immagine della coppia dal recto


Esaminando gli esemplari con queste caratteristiche rimarremo meravigliati dalla diversità della carta in relazione alla stampa  e ci parranno inappropriati all'emissione, analizzandoli poi a fondo ci renderemo conto che sono stampati verosimilmente con i colori giusti del periodo ma su questa carta insolita, somigliante ma differente da quelle che poi saranno le tipiche carte designate successivamente come grigio.

Ho riscontrato queste carte sui francobolli che sono catalogati come su azzurro ma dovrebbero essere integrati con francobolli di nuova catalogazione che potrebbe essere, ipoteticamente con l'aggiunta di una x

1 SOLDO  giallo limone    Sass. 2ax

2 SOLDI  scarlatto chiaro  Sass. 3ax

1 CRAZIA carminio cupo  Sass. 4ax

2 CRAZIE azzurro vivo      Sass. 5bx

6 CRAZIE indaco               Sass. 7ax

Sono già catalogati correttamente i francobolli con queste altre due tonalità:

4 CRAZIE verde azzurro    Sass. 6c

9 CRAZIE viola scuro        Sass. 8d

Riprenderemo l'argomento quando parleremo nei prossimi Post, di un francobollo alla volta.


Francobollo da 2 crazie azzurro vivo con le caratteristiche tipiche della stampa della prime forniture su carta assolutamente grigio smorto chiaramente nel primo periodo, la lettera presenta un bell'annullo nitido con la data certa, nel Dicembre 1851



                                                                     


LE CARTE SUCCESSIVE. (grigio e grigio azzurro)

L'approvvigionamento delle carte nelle forniture successive presentano caratteristiche di colore differenti alle prime forniture, il tipico colore azzurro lascia spazio alle carte grigio azzurro, per poi divenire grigio e addirittura grigio chiaro, le tipiche macchioline blu che si intravedono in certi esemplari più evidenti su queste forniture sono da ritenersi del tutto normali e dipendono da granuli di colore non disciolto che si sono fissati sulla carta.

Negli anni susseguenti, penso per un discorso di contenimento dei costi e di velocizzazione della produzione, l'operazione di inchiostrazione dei fogli pronti per la stampa viene effettuata in maniera meno accurata, si inizia a non controllare in modo adeguato la quantità del colorante tanto che a partire sommariamente dai primi mesi del 1853, si iniziano a riscontrare francobolli diversi con stampe decisamente più chiare, che tradizionalmente sono catalogati come su grigio; questi per esattezza si possono presentare su carte da grigio azzurro a grigio, grigio chiaro e infine chiarissimo. 

Per non creare confusione nell'affrontare i vari argomenti le cosiddette carte intermedie che non vengono mai riportate nella catalogazione sui principali testi le chiamerò sempre come grigio azzurro.

In definitiva per quanto concerne i francobolli della I° emissione 1851 si riscontrano su:

 azzurro   *    grigio azzurro   *     su grigio


Immagine esaustiva estrapolata dall'Enciclopedico Bolaffi 1979 relativo al francobollo da 1 crazia , dove si vede l'esatta differenziazione delle carte dell'emissione 1851, in neretto l'esemplare tipo, che poi non è altro che il carminio chiaro del  Catalogo Sassone

L'enciclopedico Bolaffi da sempre sovrasta queste regole e  puntualizza questa differenziazione, infatti tutti i francobolli del secondo periodo che comunemente sono citati su grigio li riporta in tabella anche su grigio azzurro, a mio avviso correttamente, applicando anche una valutazione leggermente superiore all'ordinaria, anch'essa giusta.


Da diversi anni ho fatto notare questa deficienza agli addetti ai lavori relativi ai più noti Cataloghi Italiani, ma francamente l'inserimento di questa variabile costituisce un problema non semplice, vuoi per un discorso della valutazione che oggettivamente non si discosta di molto da quelli tradizionalmente menzionati (su grigio), vuoi per una sostanziale difficoltà  di differenziazione a causa dei molteplici Certificati Peritali emessi in tantissimi anni.





Frammento di lettera che mostra due esemplari stampati su carte assolutamente diverse, grigio per l'esemplare carminio rossastro di sinistra, grigio azzurro per l'esemplare  carminio lillaceo di destra, si nota benissimo anche la diversità di stampa tra i due esemplari, più grossolana e sbavata sul rossastro e bella, pulita e assai definita su lillaceo.
Il tratteggio di stampa più raffinato dovuto anche alla pulizia, alla fluidità dell'inchiostro e alla pressione ottimale nella stampa conferisce agli esemplari con queste caratteristiche una sorta di maggior ampiezza, in pratica gli esemplari con queste caratteristiche appaiono visivamente come se il disegno fosse più ampio; i francobolli di Toscana, essendo realizzati con il conio in negativo la maggior quantità di fondo non stampato sul Marzocco e sulle diciture conferisce questo effetto, bellissimo quando si riescono ad individuare dettagliatamente tutti i particolari della criniera, dello scudo e soprattutto del corpo del leone.


La qualità dei bellissimi francobolli del '51, risultò col passare del tempo sempre più povera, meno curata, in certi casi deficitaria dei dettagli di stampa, tanto da dar luogo a francobolli che erano francamente ben lontani dagli originari, completamente diversi, appiattiti dalle stampe talvolta più grossolane che lasciano più velato il disegno, senza quella sobria importante e dettagliata piacevolezza che gli conferiva il colore della carta azzurra e la raffinatezza di stampa iniziale.
Questo effetto di valutazione qualitativa andrà man mano a degradarsi con l'avvento delle nuove carte, chiamate comunemente tiratura del '57 (dall'anno in cui appaiono i primi valori), ma tratteremo i particolari di questa emissione più avanti.


Un caro saluto a tutti


Nei prossimi Post: un francobollo alla volta




















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